Test su animali e cosmetici: alcune precisazioni
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Test su animali e cosmetici: alcune precisazioni

Cosmetici e test su animali: alcune precisazioni

Il problema dei test sugli animali nel mondo della cosmetica è stato ampiamente evidenziato dai media. 
Unipro - l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche - ha chiarito in maniera definitiva alcuni concetti che nel tempo hanno subito diverse strumentalizzazioni.

Si possono eseguire test su animali per prodotti cosmetici?

L’Europa e l’Italia hanno vietato i test sugli animali per i prodotti cosmetici nel 2004. L’industria cosmetica però non testa più i prodotti finiti sugli animali già dagli anni ‘80. 

Si possono testare le materie prime sugli animali?

Dal marzo 2009 sono vietati in tutta Europa i test sugli animali per scopi cosmetici: nessun animale è più utilizzato per effettuare test di sicurezza relativi a ingredienti cosmetici.

Si possono vendere cosmetici che contengono ingredienti testati su animali?

Sempre dal marzo 2009 è vietato vendere in Europa prodotti cosmetici che contengono ingredienti testati su animali.

Ci sono eccezioni?

Non più. Il divieto del 2009 escludeva alcuni studi di tossicità a lungo termine per le materie prime, ma dal mese di marzo 2013 in Europa non si può più vendere nessun prodotto cosmetico che contenga ingredienti testati su animali in qualunque parte del mondo. Non diventano però fuorilegge gli ingredienti testati prima di questa data.

Quali test venivano svolti?

Alcuni dei test svolti prima dell’entrata in vigore delle leggi europee erano:

  • tossicità ripetuta e tossicità cronica, ossia dei test con basse dosi di sostanza da testare per periodi di tempo lunghi o per tutta la vita dell’animale;
  • tossicità riproduttiva o teratogenicità, ossia delle prove per testare la capacità della sostanza di creare difetti nella prole quando somministrata a un animale in gravidanza;
  • tossicocinetica, ossia dei test per comprendere come la sostanza raggiunga le cellule e gli organi, causando eventuali danni biologici.

Quali metodi alternativi sono stati adottati?

Non esistono ancora metodi alternativi ufficiali che coprano tutti i tipi di test necessari per la messa in commercio di un nuovo ingrediente.
Per questo motivo l’industria cosmetica è costretta ad impegnarsi nella ricerca e nello sviluppo di nuovi metodi, visto che se i dati a loro disposizione per un ingrediente vengono valutati in maniera negativa per la sicurezza dei consumatori allora quell’ingrediente non potrà essere usato.

In più i test per i cosmetici sono necessari anche per tutti gli altri campi, quindi una volta convalidato un metodo senza animali per l’industria cosmetica questo poi dovrà essere utilizzato anche negli altri settori. 

È vero che i cosmetici erano la causa della maggior parte dei test su animali effettuati in Europa?

Unipro, l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, rassicura tutti i consumatori specificando che gli animali utilizzati nei test ascrivibili dell’industria cosmetica rappresentavano nel 2008 - ultimo anno di sperimentazione effettuata - solo lo 0,016% sul totale degli animali utilizzati per test scientifici e di sicurezza nell’Unione europea (fonte: Rapporto Commissione Europea del 2010 su dati del 2008).

 

Possiamo essere certi che gli ingredienti realizzati dopo il 2013 non verranno mai usati nei cosmetici venduti in UE?

Purtroppo no, e questo la Commissione Europea l’ha dichiarato in modo esplicito. 

È vero che esiste il divieto assoluto di test su animali per gli ingredienti, però solo nel caso in cui gli ingredienti siano stati creati appositamente per essere usati nel campo della cosmetica.  Infatti, per esempio, gli ingredienti usati nel campo dei detersivi e della pulizia possono essere testati su animali. 

In più, se un ingrediente viene testato su animali perché componente di un prodotto non cosmetico, può comunque essere utilizzato anche per prodotti cosmetici.
In pratica, se si crea una nuova sostanza da usare come additivo alimentare questa può ancora essere testata su animali e può comunque essere usata in campo cosmetico.

Le aziende che commercializzano in tutto il mondo possono fare test sugli animali?

Un’azienda che produce e vende in tutto il mondo non può testare sugli animali i nuovi ingredienti che sviluppa se vuole venderli in Europa. Però può farlo per tutti i prodotti in vendita fuori dall’Unione Europea. 

Per esempio, se un’azienda decide di vendere in Cina può testare sugli animali addirittura il prodotto finito. 

Solo le aziende che hanno aderito allo standard cruelty-free sono sicure sotto questo punto di vista.
Qui puoi leggere quali ditte italiane hanno aderito a questo standard. Ovviamente noi di naturaequa ne facciamo parte. 

 

Cosa vuol dire quindi “No animal Testing”?

Si può dire che spesso è solo questione di immagine o di marketing.
Come abbiamo visto i prodotti finiti e le singole materie prime - a parte casi limite - non possono per legge essere testati su animali

Come indicato dalla legge noi di Naturaequa non testiamo e non commissioniamo test su animali per nessuna delle nostre materie prime e per nessuno dei nostri prodotti finali. Per questo abbiamo chiesto a tutti i nostri fornitori documentazioni specifiche circa i loro test su animali, in modo da ottenere la certificazione cruelty-free


 


 



 

 

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