Quando si parla di materiali ecologici, eco-compatibili, riciclabili bisogna farsi alcune domande e decidere di affrontare alcune problematiche.
Quanto ci costa nell’immediato in termini economici ma, soprattutto, quanto ci costerà in futuro in termini di energia e risorse?
L’analisi parte da quanto costa ricavare una materia prima, ma poi continua sul suo utilizzo, su quanto costa riciclarla o smaltirla, che impatto ambientale può avere e quanto se ne può riutilizzare.
Un esempio molto significativo è dato dalla plastica.
La plastica è un derivato dal petrolio, molto utilizzata in tanti settori e relativamente economica.
Sappiamo bene che la plastica è riciclabile e non è difficile trovare vicino a casa la campana specifica per il riciclo.
Il problema nasce proprio qui: esistono molti tipi di plastica, anche molto diversi tra di loro(ad as esempio basti confrontare le bottiglie dell’acqua, i CD e il polistirolo).
Il riciclo di tali materiali è problematico: un vero riciclo di plastica potrebbe avvenire solo con plastiche appartenenti alla stessa categoria (come Polietilene).
Visto che questo non è possibile il riciclo è legato solo a frantumazione e riutilizzo come materiale di riempimento, ad esempio per alcuni paraurti per auto o per il riempimento dei parchi giochi.
Per l’Alluminio e il Vetro il discorso è diverso: tralasciando le differenze delle proprietà fisiche e meccaniche, si tratta di materiali decisamente più costosi, ma che permettono un riciclo molto vicino al 100%.
Questo ha portato Naturaequa ad utilizzare per i suoi prodotti Alluminio e Vetro, più naturali e più riciclabili.
“Lasciamo il mondo migliore di come l’abbiamo trovato” Baden Powell”.
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